
Siamo davvero liberi? In che senso? Un ragazzo di quattordici anni è davvero liberto di scegliere di studiare medicina piuttosto che giurisprudenza? In un certo senso sì. In un altro senso, se non conosce bene la differenza tra i due tipi di studio e tra l’esercizio delle professioni a cui giurisprudenza e medicina danno rispettivamente accesso è difficile definirlo sul serio libero. Cambiamo esempio. Chi è libero di scegliere di suonare la Nona Sinfonia di Beethoven, la Rapsodia in Blu di Gershwin o Honky Tonk Train Blues di Keith Emerson? Tutti siamo più o meno liberi di mettere le nostre mani sulla tastiera di un pianoforte e muoverle in qualche modo, ma suonare quei pezzi? Il concetto di libertà si dà troppo spesso per scontato come se la libertà fosse qualcosa che già abbiamo e non qualcosa da conquistare con l’applicazione, lo studio e la virtù.
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