Nel
1965, Bruce Wayne Tuckman, professore di psicologia educativa all’Università
statale dell’Ohio, propose una formula per lo sviluppo dei team, che risultò
essere estremamente efficace. La formula si basava su quattro stadi: 1) “Form”
(formazione); 2) “Storm” (tempesta); 3) “Norm” (normazione); 4) “Perform”
(esecuzione).
La
ratio complessiva di questo percorso è intuitiva e di senso comune.
Dopo
aver formato una squadra che, per ipotesi, abbia un buon potenziale, i membri
dovranno imparare a conoscersi e ad interagire bene tra loro. Inevitabilmente,
alle prime interazioni serie seguiranno frizioni, come tutti avremo talvolta
sperimentato nei luoghi di lavoro o in altri contesti. Queste frizioni sono
importanti perché è solo sulla base di esse che il gruppo (se dovrà durare e
crescere) potrà sviluppare regole efficaci di comportamento e di
collaborazione. Queste regole condurranno infine la squadra ad una performance
di successo.
La
bellezza del senso comune è che le verità che vi appartengono sono sempre
presenti e facilmente riconoscibili.
Aristotele
avrebbe accolto la formula di Tuckman come un modo semplice e positivo di
educare all’amicizia, inclusa quell’amicizia peculiare che si genera tra marito
e moglie.
Quando
scocca la scintilla dell’amore, si inizia a formare una squadra nuova e molto
speciale. Tuttavia, i “nuovi amici” dovranno presto imparare a conoscersi sul
serio. Dovranno scoprire i rispettivi modi di fare, gusti e valori. Dovranno
imparare a conoscere ed apprezzare i parenti e gli amici reciproci.
Al
principio, l’amore è spesso superficiale e infondato. “Non sapevo che lui fosse
così”, “Lei non è come pensavo che fosse”. Le relazioni che si rompono sono
lastricate di frasi di questo tipo. Le tensioni di coppia rivelano chi sia
realmente l’altro e cosa davvero voglia o gli piaccia. Il vero amore richiede
di accettare l’amato e di apprezzare i lati positivi che appartengono al suo
modo di essere e al suo stile di vita.
Prima
regola: “Mai considerare le piccole cose della persona amata come stupide,
banali o non importanti!”.
Seconda
regola: “Mai rifiutare queste piccole cose o combattere contro di esse!”
Purtroppo,
però, questa seconda regola viene spesso e quasi inevitabilmente infranta.
Da
qui la terza: “Dopo aver rigettato o combattuto queste piccole cose, trovare un
modo costruttivo di accettarle ed amarle”.
Molte
altre regole d’amore e di senso comune seguono queste tre. Senza qualche
“regola d’amore” molte amicizie e matrimoni non sopravvivrebbero perché non
potrebbero mai passare dalla tempesta (storm) alla buona esecuzione (perform).
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