Sunday, March 18, 2018

Lettera manomessa?

Riprendo un mio commento ad un altro post che ho scritto su Facebook sui dubbi di molti relativi ad una possibile manomissione della lettera di Ratzinger. Sinceramente, credo che se fosse manomessa Ratzinger sarebbe intervenuto. L'apparenza di manomissione secondo me si chiama in tre modi: 

1) Stile di chi risponde velocemente e privatamente alla richiesta di scrivere una recensione; 

2) Stile di benevolenza con cui scrive una lettera di rifiuto; 

3) Stile diplomatico di comunicazione di un papa emerito rispetto a qualcosa che concerne il nuovo papa. 

Insomma, anche se adesso qualcuno mi mandasse un libro di cui non mi interessa assolutamente nulla, dicendomi che è frutto del suo lavoro di servizio alla verità e chiedendomi di recensirlo. Io gli risponderò in modo educato dicendogli: "Grazie mille. Ho visto la sua opera, degna di attenzione. Continui a servire la verità con la sua attività di studioso. Mi dispiace però ma per altri impegni non posso scrivere la recensione." Se io scriverei più o meno così, figuriamoci un papa emerito. Si consideri poi che, a meno di guerra aperta o di dichiarazioni formali di discontinuità, sottolineare le continuità tra i papati è una forma di cortesia e correttezza pastorale. Fino a prova contraria (che non c'è in modo formale in nessun modo) bisogna tentare di interpretare il magistero dei diversi Papi in armonia e continuità. È quello che stanno cercando di fare in molti anche con AL, evitando il più possibile fratture. Infine, ci sarebbe proprio da leggere la lettera di richieste. È assolutamente cruciale che Ratzinger sottolinei, non soltanto la competenza teologica di Francesco ma anche la propria competenza pastorale. In altre parole, è probabile che l'abile scrittore della lettera in cui si chiedeva la recensione a Ratzinger abbia usato l'arma retorica del combattere un comune nemico. Cioè, che abbia detto qualcosa del tipo: "Caro Ratzinger, guarda, è triste che tutte queste persone continuino a dire che Francesco è un ignorante e tu un incapace come pastore. Vogliamo dare un segnale per fare smettere questa cosa?" Il comune nemico unisce. Vecchia strategia... Ecco, se mettiamo insieme tutti questi elementi, la lettera di Ratzinger assume un colore decisamente comprensibile e ragionevole. Ma si coglia anche in tutta la sua forza l’unica cosa che scrive sul merito dei volumetti e sul quell’autore di cui dice che “attaccò in modo virulento l’autorità magisteriale del Papa”.

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