Visti i corsi e ricorsi di questo tema in questi giorni, riformulo
qui un commento che avevo scritto l’altro giorno nella bacheca di un amico sui social.
Rispetto all’operato di Mattarella, molte persone tendono
per adesso ad assolutizzare un solo articolo della Costituzione – il 92 (“Il
Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e,
su proposta di questo, i Ministri”) – come se da quell'articolo dipendesse
tutta la verità che c'è da conoscere sulla questione della formazione del
Governo. Questo è un errore perché i poteri del Presidente e il valore degli
organi costituzionali non dipendono solo dalla forma di quell'articolo. Quando
si lavora con le leggi e con la Costituzione (che è la legge più alta del
nostro sistema) bisogna sempre utilizzare anche i parametri dell’interpretazione
“sistematica”, che consente di interpretare correttamente i singoli articoli come
parte di un tutto organico.
Anzitutto, bisogna considerare chi ha il potere ultimo nel
nostro ordinamento. Il riferimento primario è naturalmente l’articolo 1:
«La sovranità appartiene al
popolo».
In secondo luogo, bisogna considerare chi è il datore di
lavoro del Governo. Il riferimento ovvio è qui l’articolo 94:
«Il Governo deve avere la
fiducia delle due Camere»
Questo articolo fonda il cosiddetto rapporto di indirizzo
politico che lega il Governo come esecutore al Parlamento come decisore. In
altri termini, il Governo è come l’Amministratore delegato di una società che
appartiene a certe persone (il Popolo). Chiaramente, l’amministratore deve
amministrare in funzione della volontà del proprietario dell’azienda. In questo
senso, se manca il rapporto di fiducia sull’indirizzo da dara all’azienda, l’amministratore
non può amministrare. L’indirizzo politico dello stato deve darlo il Parlamento
in funzione del mandato elettorale. Pertanto, il Governo è legittimato ad
operare solo quando ha la fiducia del Parlamento.
In terzo luogo, bisogna considerare anche che sono le Camere
ad eleggere lo stesso Presidente della Repubblica, proprio perché non c'è
potere più alto in Italia di quello che è espressione del popolo sovrano.
Per fare un esempio analogico di cui c’è un riferimento
esplicito nella Costituzione, si pensi al rapporto tra l’articolo 73 e l’articolo
74. Il primo attribuisce al Presidente il potere di promulgare le leggi. Questo
significa che a lui spetta l’atto formale finale che rende le leggi efficaci
nel nostro ordinamento.
«Le leggi sono promulgate dal
Presidente della Repubblica entro un mese dalla approvazione».
Il secondo attribuisce allo stesso Presidente il potere di
rimandare una legge al Parlamento:
«Il Presidente della Repubblica, prima
di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una
nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve
essere promulgata».
Il Presidente ha quindi il potere formale di promulgare le
leggi, così come ha il potere formale di nominare il Presidente del Consiglio e
i ministri, ma in caso di contrasto col Parlamento il Presidente è l'organo che
deve fare un passo indietro.
Il concetto di fondo è che se le Camere sono fermamente
decise a fare qualcosa alla fine il potere più alto nel nostro ordinamento
spetta a loro. Il Presidente è un arbitro neutrale. Può aiutare i giocatori a
giocare meglio ma non può sostituirsi a loro.
Torniamo alla formazione del Governo. Se le Camere vogliono fermamente
un certo Governo perché ritengono che sia quello adatto a perseguire la loro linea
politica, e considerato che il Governo esiste ed opera solo se ha la fiducia
delle Camere, il Presidente non può opporsi indefinitamente a quel Governo. Può
esercitare un suo potere di consiglio, ma alla fine deve cedere o il Paese
rimarrà privato della sovranità del Popolo espressa tramite i rappresentanti
eletti.
Facciamo un caso per assurdo. 1) Mattarella si è rifiutato
di nominare i ministri che avrebbero avuto la fiducia del Parlamento, perché la
maggioranza per il voto di fiducia era già garantita dai due partici che avevano
vinto le elezioni. 2) Si torna a votare e stravince, con premio di maggioranza,
un analogo assetto democratico con Salvini candidato Premier. 3) A questo
punto, Mattarella non potrà che affidare l’incarico a Salvini perché il
Parlamento rifiuterebbe qualsiasi altro Premier incaricato, e non potrà che
nominare i ministri scelti da Salvini e dai suoi alleati. Se non facesse così,
se si rifiutasse di nominare perfino il Presidente del Consiglio espressione
del premio di maggioranza, ci sarebbero certamente i presupposti per metterlo
in stato di accusa per attentato alla costituzione perché starebbe
reiteratamente cercando di impedire al Popolo di esercitare la propria
sovranità tramite il Parlamento. Nell’esempio analogico di sopra, sarebbe come
se rifiutasse nuovamente di promulgare una legge. Se Salvini e la sua
coalizione scegliessero Savona, Mattarella non potrebbe che nominarlo.
Ripeto, qui bisogna capire chi è il padrone ultimo del
sistema, e il padrone ultimo è il Popolo, il quale con le sue scelte elettorali
sanziona in maniera definitiva qualunque organo costituzionale che non lo aggrada.
Se adesso, tornando a votare, il Popolo farà stravincere l’assetto che
Mattarella ha mortificato già due volte (la prima non affidando un incarico
esplorativo né a Salvini né a Di Maio, la seconda rifiutandosi reiteratamente
di nominare la squadra di governo che godeva della fiducia preventiva del
Parlamento), il Popolo darà un’indicazione chiara direttamente al Presidente
della Repubblica, ricordandogli chi comanda sul serio nel sistema. Se il
Presidente decidesse di ignorarla attenterebbe direttamente alla sovranità del
Popolo andando contro l’articolo 1 della Costituzione.
In realtà, la valutazione ultima delle scelte di Mattarella
la si potrà esprimere solo alla luce delle prossime elezioni. Esse ci diranno
se il Popolo si è adirato o meno per il suo operato. Ci diranno se il Popolo si
è sentito tradito da un Presidente che, per ipotesi, ne ha negato e contraddetto
la volontà politica. Se le prossime elezioni non daranno una maggioranza
decisiva alle forze che sono state osteggiate da Mattarella nel lungo percorso
di questa crisi, allora si potrà dire che Mattarella non ha sul serio contraddetto
la volontà popolare. Se invece le prossime elezioni daranno questa maggioranza
schiacciante a quelle forze politiche, allora potremo affermare con serenità di
giudizio che Mattarella ha contraddetto reiteratamente la volontà del Popolo
italiano.
Per queste ragioni, io non sono d’accordo che ci siano adesso
i presupposti per una messa in stato di accusa. Si può dire che Mattarella abbia
esagerato nel mettersi al di sopra della coalizione che disponeva della
maggioranza parlamentare, ma non si può essere certi delle ripercussioni di ciò
su una volontà popolare, come quella italiana, che è in genere molto volubile e
distratta. Se però il Popolo risponderà alle prossime elezioni reagendo contro
queste scelte di Mattarella, e se Mattarella si ostinasse a rifiutare la nomina
del Presidente del Consiglio e dei ministri indicati dalla coalizione vincente,
allora credo che si maturerebbero i presupposti dell’impeachment.
D’altronde, riflettiamo. Chi deve vincere alla fine? Se, da
una parte, un Parlamento con maggioranza forte e qualificata si rifiuta
reiteratamente di dare la fiducia a persone scelte dal Presidente e, dall’altra,
un Presidente si rifiuta reiteratamente di nominare il Premier e i ministri
indicati da quel Parlamento, che si fa? Lo stato ha bisogno di un Governo, e la
legittimazione ultima di quel Governo dipende dal Popolo. Qualcuno dovrà cedere
e certamente quel qualcuno non può essere il Popolo.
Belle considerazioni. Ma la costituzione ha un valore assoluto e immutabile ? Ma il popolo sovrano è un assoluto o una convenzione ? Ma la democrazia è l'unico sistema di governo ? Ma in un clima culturale decadente e compromesso il popolo e i politici sono proprio così santi ? Ma Salvini e 5 stelle non stanno cercando un golpe per capovolgere il sistema attuale in nome di criteri che almeno meritano di essere discussi e non approvati solo perchè si oppongono ad uno stile precedente degradatosi con degrado della moralità.Ma Salvini e legisti sono così attenti al bene comune da non poter essere messi in discussione.....Forse è meglio tacere, almeno per ciò che mi riguarda.
ReplyDeleteGrazie del commento che, però, mi sembra fuori tema e un po' ingarbugliato.
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