Wednesday, March 23, 2022

 Risposta a Padre Cavalcoli su "I martiti del vaccino"


Oggi mi sono imbattutto per caso nel seguente articolo sui vaccini di Padre Cavalcoli

https://padrecavalcoli.blogspot.com/p/i-martiri-del-vaccino.html?m=0

Prima che potessi riflettere su cosa fare, le mie dita avevano già risposto in questo modo che voglio qui condividere:


Caro padre Cavalcoli,

Leggo per caso questo suo commento in cui noto diversi problemi.

Il primo, che mi addolora molto, è che lei sottovaluta o trascura completamente la comprensione cristiana verso tutte quelle persone che in buona fede e in buona coscienza sono letteralmente perseguitate e ostracizzate per il loro giudizio dubbioso o negativo su questi cosiddetti vaccini.

Il secondo problema è la tendenza a trasformare una questione medico scientifica, come quella dei vaccini, in una questione di fede vuoi nel Papa vuoi nelle autorità internazionali (di cui il Papa si fida al punto da dire che vaccinarsi è un atto di amore). La fede, però, i cattolici dovrebbero riservarla al depositum fidei. Epistemologicamente, le stesse autorità sanitarie che lei cita (anche nei commenti) raccomandano l'aborto, il cambio di sesso terapeutico, i contraccettivi e tante altre cose che la Chiesa cattolica ritiene sbagliate, e lo fanno reclamando la scienza dalla loro parte. Perché bisognerebbe fidarsi ciecamente di quelle autorità sul vaccino e non sulle altre questioni? Se si può mettere in discussione un punto allora lo si deve poter fare anche con gli altri.

Il terso problema è che lei non pare prendere in considerazione la normativa delle autorizzazioni di questi farmaci, che non è quella ordinaria e che non risponde a soli criteri medici ma anche a criteri etici e politici. La stessa normativa, poi, prevede un consenso informato rafforzato sul fatto stesso che questi farmaci, non godendo della stessa certezza medico scientifica di quelli ordinari, sono approvati solo in termini emergenziali o provvisori, in attesa di dati scientifici completi.

Un altro problema è che lei sottovaluta il fatto che questi farmaci non sono tutti eguali, non si applicano tutti allo stesso modo a tutti (per patologie, livelli di rischio anche geografici e fasce di età, ad esempio) e non si applicano tutti allo stesso modo in tutti gli stati del mondo (le agenzie danno spesso autorizzazioni e limitazioni diverse). Questi sono temi che la Chiesa non ha motivo di affrontare ma che presuppongono una anamnesi e una valutazione circostanziale da parte della coscienza morale che non si può generalizzare in frasi fatte ipoteticamente valide per tutti allo stesso modo.

Questo atteggiamento riduttivo di molti chierici che sfocia in una sorta di crociata fideistica in favore dei vaccini sta allontanando molti fedeli e sta creando anche tanti abusi e fanatismi, come quello di non portare perfino l'estrema unzione ad anziani non vaccinati adottata in alcuni posti. Questo è un intero contesto di fanatismo di cui la Chiesa poteva fare a meno.

Semmai si poteva fare più informazione sul problema delle linee fetali utilizzate, visto che perfino la CDF ha stabilito che è lecito usare quei vaccini (che usano i bambini abortiti) solo in assenza di alternative. Ma allora i fedeli devono essere informati di questo in modo da poter eventualmente conoscere e scegliere le alternative. Questa informativa stranamente non si è fatta a vantaggio di indicazioni generalizzanti e moraleggianti a vaccinarsi.

Io la invito sul serio, almeno lei, ad evitare di fomentare una sorta di divisione sociale tra buoni (pro vax) e cattivi (no vax) perfino dentro la Chiesa, posto che tra le persone serie questa distinzione non dovrebbe esistere. Se è interessato, metta il mio nome su Amazon (Fulvio Di Blasi) e troverà due libri sui vaccini in cui spiego in dettaglio tutti questi aspetti ("La morte del Phronimos" e "Vaccino come atto diamore?"). Sto anche curando due libri collettanei insieme a gruppi di ricerca interdisciplinari molto seri che comprendono tutte le discipline collegate ai vaccini: medicina, biologia, virologia, statistica, epidemiologia, medicina di base, ecc.

Il dibattito scientifico vero è molto vivo e molto variegato e non si basa sulle invenzioni giornalistiche dei pro vax e no vax. Sarebbe bello se la Chiesa potesse tornare ad un approccio parimenti spassionato e razionale, senza sottovalutare le istanze etiche e scientifiche di nessuno e senza fomentare odio e persecuzione.

Con affetto

Fulvio Di Blasi

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